Le locande nacquero quando gli antichi romani cominciarono a realizzare la loro rete stradale.
I viandanti vi si fermavano a ristorarsi: era possibile mangiare i prodotti locali tipici del luogo e pernottare in una delle camere. Nella scelta del nome da dare alla struttura, Agostino Ciocca si è ispirato a questi primi edifici ospitativi.
Il ristorante della Locanda il Poderino è aperto anche al pubblico esterno ed offre un menu alla carta.
La cucina è quella tipica della Maremma grossetana ed include piatti come l’Acquacotta, una minestra di verdure che deriva dal pranzo che i butteri si preparavano quando governavano le mandrie (gli ingredienti venivano raccolti direttamente in campagna e variavano a seconda delle stagioni); il Cinghiale alla Mancianese, uno stufato preparato con olive nere cotte al forno ed erbe aromatiche; i Pici in Agliata, una pasta fatta in casa, con una forma simile a quella degli spaghetti, ma di sezione più larga ed i Cantuccini, biscotti secchi, arricchiti con mandorle sbriciolate, che si servono con il Vin Santo.